lunedì 20 agosto 2012

Riassunto post-calura estrema

Forse mi son fatto sentire poco, e ciò è male.
Effettivamente, non è che non abbia avuto niente da dire, è solo che di recente sono indaffaratissimo a divertirmi e a scegliere un'università, vagliando e controvagliando le facoltà di lettere o di lingue, indugiando per poco su quelle di psicologia e ogni tanto su antropologia.
Iniziamo con la mia seconda fatica di Melfo, ossia il secondo incarico di volantinaggio, stesso luogo, volantini diversi. Ho di nuovo fatto visita alla cassetta della posta di Benigni Roberto e scoperto quella di Gesù Mario. No, non sto scherzando. Ad accompagnarmi nell'impresa, mio cugino, il fidato alleato in molte delle avventure estive.
Un'altra divertentosa incombenza (non badate agli aggettivi neologici, li invento mano a mano che passa il tempo per passare il tempo) è stata quella di passare ferragosto al mare con gli amici. La spiaggia davanti al nostro stabilimento è diventata un umidissimo campo di battaglia, abitato da strane creature adulte, adolescenti ed infanti armate di pericolosissimi secchielli con mirini laser, cinghie anti-rinculo e ottimizzatori di potenza. Insomma, chi passava di lì verificava la versione giapponese del proverbio della montagna di Maometto: "Se Maometto non va al mare, il mare va da Maometto sotto forma di gavettoni e secchiellate."
Poi avviene il miracolo:
L'iPod, come sempre immortale, ma ferito nei pulsanti (che appunto non funzionavano più) si è riparato da solo, dopo un lungo periodo di guarigione ed un altrettanto lungo periodo di convalescenza. Tuttavia temo di necessitare al più presto l'album Vocapatch degli Uochi Toki, perché al momento l'iPod, con le sue 8333 canzoni, sembra più vuoto che mai.
Per mantenere l'equilibrio karmico, sono stato al matrimonio di mio zio (uno dei numerosi), sempre col fidato cugino.
Ora, molto probabilmente saprete che nel sud Italia è usanza abbastanza consolidata (ossia l'alternativa è un blocco di cemento nei denti) che il matrimonio sia seguito da un pranzo di matrimonio così lungo, ma così lungo, che spesso il concetto di "finché morte non vi separi" raggiunge il suo termine ultimo prima della quarta portata. Ovviamente, non sono al sud, ma in centro Italia, il che significa che il matrimonio è semplicemente durato abbastanza da annoiare a morte non solo le torme di bambini, ma anche gli adulti.
Non dico che sia stato una palla assurda. Anzi, suppongo che sia stato particolarmente interessante e bello per tutti quegli uomini adulti, con bambini o senza, vestiti eleganti nonostante i seni rifatti, i tatuaggi o i capelli ormai diradati, ma personalmente credo che un qualsiasi pranzo al ristorante non debba superare le due ore, altrimenti subentra l'abbiocco (termine di etimologia incerta che indica il totale assopimento dei soggetti senza conseguente fase REM del sonno).
Negli ultimi giorni sto considerando numerosi casi per Cupido Franky; molti sono difficili, altri sono più semplici, ma nel complesso proverò ugualmente a conseguire la vittoria in tutti.
Ah, già, e poi sto cercando di entrare in qualche università.
Chi lo sa, potrebbe essere la svolta della mia vita.
Ma anche no.
E anche oggi, niente disegni.

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