mercoledì 25 luglio 2012

Recensionismo semicommerciale di album che mi ero perso

Oggi, siccome sono molto eclettico, ho deciso di recensire nel mio stile inconfondibile (n.d.a) ben quattro album nello stesso post. La causa di tanto zelo è il desiderio di ammorbarvi con gruppi che molti ascoltano (credo) ma sarebbero facilmente rimpiazzabili da gruppi più frughi. Essendo tuttavia lo scenario musicale un panorama così ampio da non poter essere totalmente monopolizzato, freghiamocene della comparazione con altra musica (a meno che io non decida di essere ipocrita e gridare "erano meglio i led zeppelin" o "quando c'erano i queen i treni arrivavano in orario". Soprattutto considerando che i suddetti non mi hanno mai attratto particolarmente).
Gli album in questione sono:
-Dark Adrenaline dei Lacuna Coil
-Living Things dei Linkin Park
-Amaryllis degli Shinedown
-Beneath The Scars dei 12 Stones

Partiamo con ordine, e per la precisione un ordine sbagliato.
Iniziamo con Living Things.
Tutti sapranno che il gruppo iconico del Nu Metal (o almeno, così sono convinti i membri del gruppo e i loro poveri fan cerebrolesi provenienti dalle sfere sociali alte dei media) ha abbandonato le sonorità aggressive originarie di Hybrid Theory e Meteora in favore di musiche più tenere, di quelle da condividere con la ragazza carina che si crede alternativa grazie ad un repertorio che inizia con gli Oasis, passa per Jovanotti e finisce appunto con i Linkin Park. In Minutes to Midnight i Linkin Park avevano mantenuto un sottile legame con le sonorità originali, però totalmente stravolte in favore del nuovo stile del cantante Chester Bennington. Un po' come Jovanotti che da quando ha iniziato a cantare canzoni come A te non ha più fatto un rap degno di Serenata Rap.
Living Things è praticamente la stessa cosa di Minutes to Midnight, intervallato da un periodo di ritorno fallimentare alla sonorità aggressiva di un tempo con l'uso delle musiche nuove e delle tematiche vecchie (ribellione, aggressività, libertà). Tuttavia queste tematiche non si sposavano bene con il nuovo stile più pop dei Linkin Park e questo ha segnato il passaggio a Living Things, un album che ripropone sonorità che mi fanno pensare a Minutes to Midnight anche per il fatto che si alternano canzoni aggressive, come Victimized, e pezzi tranquilli come Roads Untraveled, l'unica canzone che mi sia piaciuta davvero, e tuttavia con un retrogusto di "io queste melodie le ho già sentite prima".
Living Things ci propone un altro tentativo di musicalità sempre più elettronico-melodica e sempre meno nu metal, al punto che mi domando se il NU non stia ormai per nettezza urbana. Ciò significherebbe che i Linkin Park hanno buttato nel cassonetto le loro sonorità originali per riuscire a piacere a molti più fan meno fedeli, ossia le pecore che seguono i variegati pastori della musica commerciale. E a giudicare dall'affetto che un tempo i bimbi avevano per i Linkin Park, quando caricavano AMV su Youtube col solo scopo di far vedere che i Linkin Park erano fighi e, cacchio, erano fighi anche loro che caricavano quei video.
Ora è difficile, con queste sonorità, vedere torme di adolescenti attirati dalla musica dei Linkin Park per più di due mesi.
Lasciando un fiorellino sul tumulo della sonorità nu metal dei LP, passiamo ad Amaryllis degli Shinedown.
Devo dire che spesso e volentieri confondo gli Shinedown con i Seether, forse perché li ho messi vicini nelle playlist del mio iPod. Ma alla fine ricordo che mentre i Seether sono più cupi, quasi oscuri nell'uso dell'alternative rock che piace a me, gli Shinedown incarnano una furia più aggressiva, diciamo più di colore rosso che di colore nero (i giocatori di Magic come quei furboni di Bjorko Dio capiranno).
Tuttavia, in questo album, più che confondermi con i Seether, mi sono confuso con i Saliva. Ho pensato: "Ma  siamo sicuri che l'abbiano fatto gli Shinedown? Questo stile mi ricorda molto Josey Scott, e so che Scott ha lasciato da poco i Saliva per fare Christian Rock."
Alla fine mi ero semplicemente sbagliato, quindi facciamo finta di niente e procediamo con Amaryllis.
Questo album passa a blocchi diretti da un tipo di canzone all'altra, usando pezzi teneri e nostalgici come l'omonima Amaryllis, e pezzi davvero cattivi, come Enemies e My Name (Wearing Me Down). Amaryllis mi ha lasciato molto perplesso, perché nel complesso poche canzoni mi sono rimaste in testa in modo prolungato, ma l'ultima citata era davvero bella, un diario di torturata oscurità di un nome foriero di sventure.
Dopo questo altalenante album degli Shinedown passiamo a qualcuno che mi ha sempre dato l'impressione di essere inconsistente sia a livello musicale, sia a livello di presenza fisica nella musica.
I 12 Stones sono sempre stati una presenza marginale sul mio iPod, tanto che solo ogni tanto, incappando negli estremi della lista di playlist, mi ricordavo che esistevano. E così mi ricordavo che c'erano canzoni abbastanza orecchiabili, anche se da ricercare in mezzo a quella che non ho timore di chiamare spazzatura. Davvero, oltre a pezzi di rara apprezzabilità, i 12 Stones producevano molte canzoni che mi lasciavano amnesico, perché mi domandavo se avevo realmente ascoltato qualcosa o se mi ero perso. Un'unica eccezione era stata Anthem for The Underdog, che conteneva davvero molti pezzi buoni tutti insieme.
Per contro, Beneath The Scars contiene il più alto tasso di spazzatura firmata 12 Stones.
Questo è tutto quello che desidero dire di Beneath The Scars. Non si può dire altrimenti, se dopo averlo ascoltato tutto l'album non ricordavo la benché minima melodia.
Terminiamo quindi con Dark Adrenaline.
I Lacuna Coil erano sempre stati uno di quei gruppi che avevo considerato in modo ambiguo (ogni riferimento a Cristina Scabbia è totalmente non intenzionale). Il loro sound era molto vario, a riprova dell'atteggiamento di classificazione metal che veniva loro affibbiato. In effetti mi ritrovo spesso a pensare a canzoni come Within Me e a dire "come fai a chiamare questa roba metal?"
Il fatto di essere musicalmente incerti come i Linkin Park era un carattere che si ripercuoteva nella loro vicinanza nelle playlist. La discrepanza fra i due era invece il fatto che dove i Linkin Park avevano un approccio al metal ibrido come il loro primo album, i Lacuna Coil erano stati più classici nell'uso del metal, pur non rimanendo troppo nella categoria. Ogni tanto ne uscivano per fare una passeggiata per altre vie, evitando però con attenzione la strada commerciale, conosciuta per i suoi bordelli e per i suoi cattivi affari.
Resta però la certezza che il metal ha avuto una grande influenza su di loro e si vede.
Ora stanno finalmente maturando. All'uscita di Dark Adrenaline hanno annunciato che sarebbe stato un sunto di tutti i loro precedenti lavori, e per una volta, a differenza dei commenti fatti dalle band all'uscita degli album ("stiamo sperimentando" "questo è un periodo di transizione" e la più grande palla: "questo sarà il miglior album de *band a caso* dall'inizio della nostra carriera") il loro commento mi è parso un commento più che ragionato. Ho rivisto molti pezzi dei Lacuna Coil precedenti Shallow Life, e non solo una pedissequa continuazione dell'album precedente.
Senza contare la cover di Losing My Religion, che però non è eclatante.
E in fondo ci siamo rotti le palle delle cover dei R.E.M, visto che abbiamo Ligabue che ne ha fatto un lavoro stabile fino ad oggi.
Ma come continuerà ora che i R.E.M. si sono sciolti?
Ah, già, dimenticavo quell'arte del riproporre se stessi per soldi. Ora vi insegno come fare, questo si può eseguire sempre e comunque, basta aver fatto almeno due studio album prima.
1) Componete una sola canzone nuova, possibilmente con un titolo figo, e tenetela in serbo.
2) Prendete una dozzina di pezzi già incisi in album precedenti
3) Incidete un nuovo album inserendo la canzone nuova e le canzoni vecchie in un unico disco.
4) Apponete il nome della band/cantautore sul disco, seguito dalle parole "Greatest Hits".
5) Mettete in vendita.
6) ???
7) Profit!

martedì 17 luglio 2012

Dread Evil FrankenCupid Mastermind

Celebro oggi un'ennesima vittoria su tutti i fronti. Vi invito a festeggiare tutti, single e non, perché un giorno ci sarà un'anima gemella per tutti!
Ma meglio non affrettare i passi: meglio iniziare dal principio.
Vi racconterò una storia.
Tanto tempo fa c'era un ragazzo con gli occhiali, sveglio ed intelligente, non bravissimo a relazionarsi col resto del mondo ma particolarmente bravo a disegnare e a scrivere storielle fantastiche.
Un giorno alzò lo sguardo al cielo, senza motivo apparente, desiderando di poter volare. Tutto ciò non c'entra comunque un benemerito cazzo.
Fatto sta che dal cielo venne giù qualcosa.
Venne giù un putto.
Sì, proprio un putto, uno di quegli angioletti di San Valentino.
Solo che non era un angioletto qualsiasi.
Era un putto cyborg radioattivo.
No, davvero, non sto raccontando menate, era un putto dalle alucce dorate antigravitazionali, diversi impianti bionici nella carne del color della porcellana, e i capelli di colori iridescenti perché erano, appunto, in iridio.
Il suo reattore a fissione nucleare stava decadendo rapidamente e i suoi complessi circuiti di materiale organico-sintetico stavano corrodendosi a causa delle radiazioni. Tutte le sue funzioni primarie erano seriamente danneggiate.
Improvvisamente, per salvare i sistemi di base, il putto cyborg decise di mettere da parte in una serie di zone criptate del sistema i propri protocolli e programmi più complessi.
Facendo ciò, finì per regredire ad un sanguinoso tato di ferinità.
E ovviamente si fiondò come una furia sul ragazzo di poco prima, quello bravo a disegnare, e lo morse.
Sì, insomma, tagliamo corto, questa non è la storia di Spiderman, visto che al ragazzo non erano morti zii di recente, né aveva mai avuto alcuna abilità nel cucito per farsi un costume decente.
Insomma, dopo essere stato morso da un putto cyborg radioattivo, non sapendo che fare, il ragazzo chiese aiuto prima alle autorità, e in seguito, siccome non riuscivano a comprendere la gravità del suo problema (e bisogna dire che essere morsi da un putto cyborg radioattivo è davvero una grave incombenza), ai suoi amici. Uno dei suoi migliori amici, famoso per aver coniato alcune espressioni prive di passato, futuro e senso generale, gli rispose: "Davvero? Che franky!"
Saltando le scene in cui il ragazzo scoprì di aver ottenuto il potere di sentire le emozioni altrui, e quello di emettere segnali su varie frequenze radio facendo rumori strani con la bocca (ma, casualmente, non quello di volare), passiamo alla parte saliente:
Il ragazzo decise di combattere il problema dei ragazzi e delle ragazze che come lui erano condannati alla solitudine nei rapporti sentimentali (pur scordando che lui stesso aveva avuto alcune relazioni sentimentali dalle quali era uscito lasciando lui stesso le sue partner). Non trovando nell'armadio niente di particolarmente supereroico, e sperando nella comprensione da parte della popolazione dei suoi buoni propositi, si limitò a mettere insieme un discutibile costume di scena. Per fingere di saper volare, si attaccò due alucce dorate alla schiena e poi si tinse i capelli di blu e si mise una catena d'oro al collo, giusto perché nella sua malata mente faceva figo.
E fu così che assemblando nomi a casaccio nacque la leggenda di Cupido Franky!


Poi lo arrestarono per disturbo della quiete pubblica, e la leggenda scomparve nell'oblio.


Ma ovviamente era in previsione un sequel.
Long story short, Cupido Franky tornò grazie ad una macchina del tempo, una paperella di gomma e una graffetta quantistica, e riuscì ad aiutare molte persone a trovarsi un'anima gemella (e quelle che già ce l'avevano a cercare di tenersela stretta).
L'avrete capito, Cupido Franky sono io (e vi prego di non invidiarmi i capelli).
Oggi ho completato un'altra missione, e mi sento più contento che mai, pronto ad affrontare il mondo e le sue emozioni represse, le sue relazioni traballanti, i suoi tradimenti, passioni e tutte quelle cose che ci sono anche nella sigla di Xena - Principessa Guerriera.
Io lo so, voi volete dare una sterzata amorosa alla vostra vita per finire oltre il guard-rail della socialità passiva per precipitarvi nell'abisso delle relazioni sentimentali.
Lui è lì fuori, in attesa della chiamata dei prossimi single in cerca di affetto e consolazione. È il Bob Aggiustatutto delle relazioni amorose, il Gregory House dei Cyborg nella stagione degli amori, l'Ispettore Gadget delle emozioni segrete, lo psicopatico dalla capigliatura più in del quartiere.
È lui, è Cupido Franky, la vostra amichevole spugna emotiva di quartiere, pronto a usare il relativismo gnoseologico per farvi capire che alla fine preoccuparvi di dare fuoco al vostro ex-ragazzo stronzo è inutile; pronto a presentarvene un altro, anche più stronzo, però più sincero (e magari più facilmente combustibile).


Oppure un cammello barbuto, a seconda dei gusti.

venerdì 13 luglio 2012

L'arte del lavoro

Oggi mi sento allegro.
Oggi sono andato a lavorare.
Nonostante la fatica del lavoro (irrisoria) ho avuto una soddisfazione intrinseca, lontana dal concetto di pagamento. Sono andato in giro a distribuire volantini.
"Sai che lavoro", direte voi. Io invece mi sono trovato estremamente appagato, con il sole che batteva nelle strade (doppi sensi a go-go), il frinire quasi rombante delle cicale, la labirintica struttura dei paesini, delle frazioni, dei luoghi lontani dalla civiltà, la chiusura ermetica degli anziani che chiedono in paranoia se sia pubblicità quella che hai in mano, quando in realtà immaginano che tu sia uno di quei ladri e/o truffatori che sono ovunque, nelle strade della loro mente. Mi domando se in mondi come Ravnica, un'ecumenopoli, esisterebbero realtà desertiche e labirintiche come quelle del posto dove sono stato. Forse il detto "ogni luogo è paese" funziona davvero. Fatto sta che sto sviluppando un'ambientazione completamente fan-made di Magic: The Gathering con lo scenario del blocco Ravnica, utilizzando le regole di Pathfinder. Quando sarà pronta, la renderò disponibile per la gioia dei nerd di tutto il mondo, sperando che apprezzino questa creazione (e, ovviamente, qualcuno della Paizo o di altre case di giochi mi noti e mi assuma per il mio estro creativo).
Comunque il lavoro di oggi è stato divertente per tre motivi: il primo è quello dell'esplorazione, l'avanzata in quei territori quasi alieni a noi persone di città, la realtà che chiamiamo campagna senza averla veramente inquadrata. Un viaggio straniante, disseminato di tappe segnalate dalle cassette della posta: cassette di tutti i tipi, in ghisa, in metallo simile all'alluminio (non ho controllato), in acciaio inossidabile, in ferro battuto, eccetera. Ma è anche un viaggio disseminato di cani. Ora capisco l'antica rivalità fra la razza canina e i postini, e compatisco entrambi. Fatto sta che una grandissima testa di cazzo che lascia un pastore abruzzese libero di scorrazzare fuori dal cancello è effettivamente ed oggettivamente una grandissima testa di cazzo.
Il secondo motivo è l'equivalenza del tempo con i soldi. Il pagamento è a ore, quindi teoricamente potrei volare sopra il paesino in questione e lanciare i volantini ovunque, poi restare a zonzo per ore e ore con l'ultimo volantino in mano, e infine consegnarlo guadagnando un equivalente foffo. Invece è stato quel lavorare che mi ha fatto guardare il tempo come lo misurano gli uomini in funzione dei pezzetti di carta che governano le sorti degli uomini. Non dirò che sia stato necessariamente accattivante, ma è stata comunque un'esperienza interessante. Fatto sta che la quantità di denaro guadagnata è totalmente irrilevante: si potrebbe stare ore e ore a disquisire su quanto valgano le ore di lavoro di una persona che fa volantinaggio e non si arriverebbe mai ad un valore univoco, obiettivo, definitivo. Sono concetti umani. Ma è stato comunque appagante il fatto avere un lavoro.
Il terzo è l'elemento della comunicazione. Ho avuto molto più contatto con la gente cercando di spiegare che cosa ci fosse sui volantini che aiutando qualcuno in difficoltà, o insegnando a dei bambini. E poi è divertente la reazione che possono avere a diversi argomenti che gli proponi.
Quanto a me, resterò ipocrita, ma nonostante abbia provato le difficoltà del volantinaggio, ogni volantino che troverò nella mia cassetta della posta continuerà a fare la brutta fine che ha sempre fatto: a migliorare la lettiera del gatto.
A meno che non dica "sconti del 90% sulle armi giapponesi, dalla naginata al kusari-gama".
O "fumetti non-bonelli gratis".
Nel caso non ve ne siate accorti, ho messo una canzone degli Uochi Toki al posto dei soliti disegni. Se non riuscite a notare le dieci differenze, ho una brutta notizia per voi: non c'è la soluzione sul retro della pagina.

giovedì 12 luglio 2012

Dei stellari made in Melfist

Oggi non ho voglia di parlare a vanvera. Beccatevi questi due C'tan totalmente nuovi: il Falso Re e l'Osservatore.


martedì 10 luglio 2012

Lo Stupefacente Uomo Aracnide e altra roba

Ieri sono andato a vedere The Amazing Spiderman al cinema con la mia ragazza e due amici. Dopo aver costretto alla logica matematica i due amici che non capivano come fare il conto del resto unificato, siamo andati a mangiare pizza e patatine e siamo entrati in tempo per i trailer.
Il primo: Biancaneve e il Cacciatore. Possiamo sopportare Chris Hemsworth nel ruolo del cacciatore, ma quando lo Specchio dice alla regina Brunilde che Kristen Stewart (aka Biancaneve) la supererà mi viene da ridere amaramente. Begli effetti speciali, comunque.
Il secondo: Resident Evil - Retribution. Meraviglioso l'inizio del trailer: famiglia felice, Milla Jovovich con un uomo e una figlia, e improvvisamente ZOMBIE APOCALYPSE. Poi diventa un normalissimo film d'azione del cazzo.
Il terzo: The Dark Knight Rises (mi rifiuto di usare il titolo italiano perché è orribile). Già visto in precedenza, ma rimane carino. Tuttavia Bane non spicca per la sua genialità come dovrebbe. Troppo spazio su Catwoman.
E poi inizia il film. Mi ha lasciato molto felice. Non racconterò la trama (anche se riferirò sul finale segreto in stile marvel che ormai contraddistingue tutti i loro film) ma mi limiterò a tracciare una serie di punti peculiari della storia: scene e scelte di regia buone o cattive.
-La cosa che mi è rimasta nel complesso più impressa è stata la scelta dell'attore, che interpreta Peter Parker  in modo umano, non come Tobey McGuire dall'età e dall'espressione indefinita. Questo è un personaggio che esulta davvero, fa cazzate, e ce le prende spesso e volentieri. La faccia di Peter nel riuscire ad inventare la ragnatela è qualcosa che mi porterò nel cuore per il resto della mia vita (e penso che ci faranno pure un meme, prima o poi).
-Certe volte salvare questo o quel tizio random può essere fondamentale. Quando Lizard gioca a bowling con le auto sul ponte, Spiderman salva proprio il figlioletto di un tizio che lavora nell'edilizia. Il tizio fa un meraviglioso comeback in scena quando organizza il ponte di gru per permettere a Spiderman di arrivare in tempo a destinazione. Peccato che Spiderman floppi proprio sulla prima.
-La storia di Peter con Gwen è stata sviluppata bene, con un inizio perfettamente sconclusionato (e quindi molto più realistico) e ha poi subito un'improvvisa accelerazione, ma non è stato un gran problema. Quello che mi ha scocciato è stato il fatto che molto probabilmente sono state tagliate scene un po' più hot di Peter che pucciava il biscotto con Gwen.
-Lizard ha un ottimo sviluppo, anche se è strano il modo in cui alla fine Connors, sconfitto dall'antidoto, decida di salvare ugualmente Peter. Come si vede nel finale segreto, un po' di squame le ha mantenute. Perché prima è così aggressivo, trasformazione dopo trasformazione, e dopo diventa improvvisamente il buon samaritano?
-Fantastica anche la tipica comparsata Marvel di Stan Lee. Non dico altro, va vista.
-Non solo il ruolo di Peter Parker, ma anche quello di Spiderman in sé è stato rivisitato in meglio.
Innanzitutto le battute che contraddistinguevano Spiderman sono tornate, stavolta molto migliori di quelle date a Tobey McGuire. Inoltre, a differenza della serie sviluppata da Sam Raimi, qui Spiderman non produce strane secrezioni bianche ed appiccicose dalle vene dei polsi. Il fatto che le produca con i lanciaragnatele (e che venga spesso visto mentre ne fa uso in modi fantastici) lo rende molto più bello a vedersi. Due scene su tutte: la ragnatela nelle fogne e l'imbozzolamento di Lizard a scuola.
-Peter Parker tende a farsi vedere troppo spesso senza maschera. In tutto il film si è fatto vedere col costume senza maschera (o semplicemente sfoggiando i suoi poteri) da mezza New York. E poi lascia il suo nome scritto sulla roba che lascia in giro. Un fail epico nella logica, ma un ottima scelta per indicare che Spiderman è ancora un supereroe in erba, e come dice il Capitano Stacy, lascia un sacco di tracce dietro di sé.
-Una singolare nota di apprezzamento va data a Flash Thompson. Ok, è un bullo grosso e cattivo. Ma lo stereotipo del bullo grosso e cattivo scompare dopo pochissimo tempo. Forse in vista della continuity Marvel, che ci ha presentato Flash in un certo numero di ruoli ascendenti da bullo tormentatore di Peter a nuovo Venom ingaggiato dal governo, Flash è forse uno dei personaggi che col tempo non si riuscirà più ad odiare.
-Una presenza mancata è stata quella di J.Jonah Jameson, che spero di vedere nel prossimo film. Per quanto possa sembrare passatista, mi è piaciuto l'attore della serie di Raimi e vorrei rivederlo.
-Il finale segreto presenta Kurt Connors portato in una cella di un ospedale psichiatrico/prigione. Lì, seduto nelle ombre, incontra un misterioso uomo, che i titoli di coda ci presentano come Michael Massee (per chi sia un intenditore di film vecchi, l'attore che sul set de Il Corvo sparò accidentalmente a Brandon Lee). Costui, secondo la sagace arte della continuità nei film Marvel, ci lascia indizi sul fatto che Norman Osborn (che, secondo la storia di questo film, stava morendo e che necessitava che Connors creasse una cura per lui) potrebbe essere presente nel prossimo film, anche se sembra che non sarà il main villain.
L'uomo interpretato da Massee è visto in giacca e cappello, o per meglio dire non è visto: è avvolto dalle ombre e non si sa nè come riesca d introdursi in prigione, né come ne esca, scomparendo nelle ombre come un fantasma.
L'attore che interpreta Connors ha assicurato che non era Osborn. Questo, e le poche fattezze visibili, mi hanno fatto pensare ad alcuni possibili candidati: Mysterio, l'Avvoltoio, o Electro. Spero vivamente nel primo o nel secondo.
Con questo ho finito: vi lascio con un tizio brutto disegnato bene. 

giovedì 5 luglio 2012

Passaggio di stato

Benvenuti di nuovo.
Il sito di Pariah è a vostra disposizione, come sempre.
La preoccupazione degli esami, se mai era effettivamente mia e non trasferita a me tramite la mia fortissima empatia psichica di basso livello dai miei compagni di classe nervosi e preoccupati, è andata via.
Appena dopo l'esame son tornato a casa a mangiare (erano le 2:30 passate, ero clinicamente morto perché per la prima volta sentivo un effettivo dolore fisico causato dalla fame) e ho passato un'ameno pomeriggio nei panni del mio guerriero armato di lancia, nella campagna di Dan. Direi che è stata una buona giornata.
Non spenderò ulteriori parole sull'esame di maturità. Questo non è un blog da fighette e non esprimo teneri sentimenti di crescita spirituale in rapporto all'universo sociale studentesco filtrato dalle mode.
Oggi si posta disegni, visto che ne ho fatti un sacco di recente e solo ora ne ho scannerizzati in massa.
Ricomincio a postare qualcosina, qualche disegno interessante, molti inquietanti, come al solito.
Iniziamo con questo.
I giocatore di Warhammer 40000 che hanno letto il Codex Necron avranno riconosciuto (si spera) il nome della creatura.
Sì, mi è venuta voglia di immaginare C'tan, ossia dei stellari, divinità di metallo vivente imprigionate da coloro che li adoravano e che da loro furono ingannati.
Questo è solo un abbozzo di Iash'Uddra Lo Sciame Infinito, uno C'tan citato appena, e io l'ho interpretato con un tema insettoide e con tanti scarabei canoptek a volteggiargli intorno.
Chiunque fosse interessato a lasciare qualche commento, un'idea, anche solo un "Ciao" può farsi avanti, eh.
La prossima volta sarò anche più prolifico, più vitale, forse anche un po' più stronzo, o chissà, magari sarò dolce e gentile.
Au revoir.