lunedì 25 marzo 2013

Musica per chierichetti atei

Non ho postato molto di recente, ve ne sarete accorti.
...Non ve ne siete accorti? Non so dire se sia meglio o peggio. Forse peggio.
Fatto sta che sto ancora lavorando alle prime pagine di prologo del mio primo fumetto "serio", in collaborazione col Simokku (lettering, revisione, e collaboratore per la storia) e con Roberta (colori).
Il mio attuale status è: post-traumatico, post-ritorno a casa, post-tutto.
Però in compenso, durante il viaggio di sei-sette ore in treno con scalo a Mestre (la patria del tempo di merda), ho avuto modo di ascoltare due album. Uno è relativamente nuovo, l'altro non lo è proprio per niente.
Suddetti album sono Release The Panic dei Red, e The Golden Age di Woodkid.
Oggi farò una recensione musicale, quindi se ancora avete a cuore il termine "musica" vi consiglio di chiudere la pagina.
Iniziamo con ordine.

Release The Panic
Red

L'album è uscito intorno a novembre, quindi perché l'ho ascoltato solo ora?
La ragione sta dietro al sound dei Red. I Red mi piacciono molto, hanno quel non so che di gruppo che teoricamente suona christian rock ma che se lo ascolti e leggi i testi pensi che probabilmente il nome del genere deriva dal fatto che nel gruppo tutti si chiamano Christian.
I Red hanno sempre avuto questo sound un po' da musica sacrale rock senza la chiesa e Gesù e tutte quelle adorabili fregnacce. Per questo mi piacevano. Musica triste, magari un po' incazzata - sono ancora uno che ha dei gusti assimilabili a quelli di un adolescente, anche se il mio coinquilino mi dice sempre che non lo sono più.
Sfido, la mia età mentale all'adolescenza non ci è mai arrivata, sono ancora ai quattro anni.
Quando mancava poco all'uscita del panico (ha ha ha, l'avete capita? Release di Release The Panic hahahaha devo trovarmi un umorismo decente) ascoltai il primo singolo estratto dal brano.
Quando terminai l'ascolto mi resi conto che il mio stato era: "BEH."
Un "BEH" grosso come una casa. Mediocrità, poca orecchiabilità, niente che lasciasse anche solo un tenue segno nella mia memoria.
Eloquentissimo, ma io, amando i Red, decisi che il mio giudizio era forse troppo severo, e che non dovevo giudicare l'album dalla copertina, o, in questo caso, dal suo primo singolo. Forse la casa discografica aveva scelto proprio quello più fesso di tutti, mentre il resto dell'album avrebbe mantenuto una qualità superiore.
E invece no. Il mio istinto mi aveva consigliato bene, ma io, razionalmente, ho cercato di sminuirlo. Errore.
Il mio istinto, perciò, mi fece deviare, col subconscio, dall'idea di scaricare subito l'album, per evitarmi un immediato dispiacere: semplicemente, mi scordai dell'uscita e me ne sono ricordato solo due giorni fa.
Oggi, dopo averlo ascoltato due o tre volte, non me lo ricordo già più. Come uno degli ultimi due o tre album dei Linkin Park, per intenderci: una merda commerciale. Persino l'alternative rock è tutto uguale dopo un po' di album.
Dopo il terzo album, insomma, lo show-biz si mangia l'originalità e lascia solo un piatto pieno di mediocrità.
Insomma, nella delusione credo che non ascolterò più nuovi album dei Red, ma solo i primi tre.

The Golden Age
Woodkid

Woodkid, nome d'arte di Yoann Lemoine, è un cappelluto barbolo dalla faccia mutante già famoso nello show-biz per la sua capacità nel fare video clip artisticosi per i singoli di cantanti pop di merda, come Katy Perry o Lana del Rey o mia nonna (che ha comunque un flow molto più schiacciante delle prime due).
Questo, tuttavia, fino al rilascio del singolo Iron. Chi ha visto le pubblicità di Assassin's Creed Revelations sa di che parlo. E anche chi sente il mio cellulare suonare con uno squillo di tromba lo sa.
Ovviamente, dopo aver passato troppo tempo a fare video di merda per gente di merda, uno si aspetta che suddetto tipo non sia esattamente un genio a livello artistico, neppure per l'ispirazione.
E invece Woodkid sorprende la scena musicale non solo dirigendo nel dettaglio i suoi stessi video (tanto belli che persino Celentano lo ha copiato spudoratamente nell'ultima pubblicità dei suoi concerti) ma facendo partire un progetto multimediale, musicale e visivo, che arriva fino ai primi di Marzo, con l'uscita di The Golden Age, preceduto da diversi altri singoli e da una serie di concerti un po' ovunque per il globo terracqueo. E la musica, il punto focale del progetto (come dovrebbe essere ovvio) è anche buona.
Molto buona.
Già conscio di alcuni dei pezzi attraverso qualche video dei suddetti concerti, mi accingo ad ascoltare The Golden Age conoscendone già diversi pezzi. E avendo ascoltato cose come Iron, decisamente cupe, o Run Boy Run, che mi fa pensare naturalmente ad un Forrest Gump gotico post-apocalittico, o roba come Stabat Mater, che più in chiesa di così non si può, mi aspettavo un album massiccio, marmoreo, un malloppone di quelli tetri e tristi che ti fanno pensare.
E di nuovo un grosso 'e invece no'. The Golden Age si rivela una mescolanza fra questi pezzi e altri completamente diversi, come The Golden Age, I Love You, o The Great Escape: gaiezza a palate, fra trilli e campanelli e vibranti colori luminosi. Insomma, una fanfara trionfante, innocente e anche, perché no, un po' misteriosa. Soprattutto perché io continuo a domandarmi che ci faceva questo qui a fare i video di Teenage Dream a Katy Perry.
E nel frattempo, aspetto gli altri video delle storie musicose di Woodkid, sperando in una bella storiella, in un racconto, o semplicemente in un accompagnamento visivo all'altezza della musica di Lemoine.
Perché, diciamolo, Woodkid ha una faccia fatta di pixel.

sabato 16 marzo 2013

Ditemi che sono felice


Oggi mi sono svegliato ad un orario normale (10.20) ho letto un po' di fumetti, ho fatto una doccia caldissima, ho mangiato mentre guardavo Cowboy Bebop, quindi sono uscito con Simone, Francesca e Laura, e siamo andati tutti insieme a prendere l'autobus per arrivare ad un centro commerciale dove vendevano fumetti e dischi e altra roba.
Andiamo e torniamo dalla Croazia prima di raggiungere finalmente suddetto centro commerciale, ma nel viaggio ci divertiamo uguale, fra paesaggi pseudobucolici, case finte e strade che conducono nel nulla. E scopriamo che sull'autobus c'è uno dei Cavalieri di Nu, direttamente da una versione taroccata dei Monty Python.
Al centro commerciale trovo la serie completa di Books of Magic a 200 € (che non potevo permettermi, ahimè) più quella di Sandman in spillati, ma siccome già la lessi ho detto amen e son passato oltre.
Poi ho trovato due numeri di Battle Angel Alita a 50 centesimi l'uno e li ho presi subitissimo. Il gongolometro raggiunge i 9000 gigagongoli, li supera e sparisce nell'alta atmosfera.
Abbiamo speso qualche centesimo in uno stupidissimo (oltre che divertentissimo) imbuto gravitazionale. Sempre meglio spesi che a Gamestop comprando giochi di calcio obsoleti per la ps2, che costavano esattamente 1 centesimo. Chissà perché.
Usciamo all'aperto e vediamo lo spicchio di luna con un un sottofondo di "C'è qualcosa di grande" e m'immagino (ahimé) un film della Dreamworks Pictures con la colonna sonora fatta dai Lunapop.
Aspettiamo qualche autobus, torniamo dalla Terra di Nessuno e raggiungiamo Trieste. Io e Simo andiamo via dopo un bel po' e salutiamo le nostre amiche di viaggio, poi io mi fermo al giappo, come sempre, per un po' di takeaway.
Ci mettono più del previsto, ma quando esco ho più sushi di quello ordinato e ho pure pagato di meno.
E ora mi guardo Community e Cowboy Bebop.
Direi che oggi è stata una giornata bellissima.




Mi ci vuole solo una ragazza stabile e sono a postAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH

Fumetti Foffi - Gotta Catch'Em All!

Attualmente gestisco (in collaborazione con un videogiocatore onanista, un serial-addicted col nome al contrario e una mangofila fan di Homestuck dai capelli blu) una pagina di facebook con contenuti nerd-based. Sostanzialmente è un modo di ottenere plausi inutili per nessuna ragione in particolare, ma questa spasmodica ricerca dei 'mi piace' altrui di tanto in tanto comporta la collaborazione con altri, in certi casi con begli effetti.
Ecco cos'è uscito fuori di recente:


Questo è uno dei peggiori incubi che ho su Pokémon X e Y: l'ennesimo fuoco-lotta. Spero davvero che i rumors su uno starter di fuoco che diventa fuoco-psico, perché altrimenti qua ci si rompe veramente il cazzo.


Starring: Marowak Padre, Marowak Madre, Cuboneman, Weezing del Team Rocket
Testi: Verdano di Il mio Steelix dorme con la Metalcopertina
Matite: Melfist
Chine: Shibo
Sceneggiatura: Melfist usa Ripeti su Verdano!
Colori: Melfist usa Ripeti su Shibo!

Si consiglia l'accompagnamento musicale di una qualsiasi colonna sonora di Hans Zimmer.

martedì 12 marzo 2013

Fumetti Foffi - Difetto di pronuncia


Starring: Cupido Franky, Gorach
Testi: La violenza non risolve nulla, tranne la maggior parte dei casi della vita
Matite: Bambini DON'T TRY THIS AT HOME
Chine: Melfist ci sta prendendo gusto, eh.
Sceneggiatura: Quando la realtà supera la fantasia
Colori: Roberta Porpora fa il bis (ricordatevi di visitare la sua paggina che sennò vi mando Cupido Franky a casa a menarvi malissimo)


News: è probabile che, affiancandosi al progetto Fumetti Foffi, ossia "come ottenere il plauso delle genti attraverso trasposizioni comiche di eventi miserabili della vita di tutti i giorni", si stagli all'orizzonte un nuovo fumetto, probabilmente sviluppato in collaborazione con Roberta Porpora, e forse anche con l'aiuto del mio coccoloso coinquilino.
Alla prossima, gente!

venerdì 8 marzo 2013

Post ilare

Boh, stasera sto contento.
No, niente Fumetti Foffi, stasera.
Sto contento e volevo dirlo.

E continuo ad ascoltare questa canzone in loop.
Cosa mi sta succedendo.

Dai, ci metto anche qualche disegno, così, per abbellire la scena.

mercoledì 6 marzo 2013

Fumetti Foffi - Metafumetto coloroso


Starring: Melfist, Romina, Gorach
Testi: L'arte è una cosa seria, non si può prendere sottogamba
Matite: 'SATTOH
Chine: Il museo chiude alle 8 PM
Sceneggiatura: Quando la realtà supera la fantasia
Colori: la mia adorabile colorista di quartiere, Roberta Porpora (per ulteriori lavori visitate la sua pagina, Jeyerre's device)

Gente, che roba, i colori @_@
Mi sento quasi male dalla contentitudine.
Dai, a breve un'altra fumettosa fumettosità.