mercoledì 2 maggio 2012

The Avengers, Tekken 3 e God of War 1

Oggi recensirò con velocità accecante (no, non il talento epico di D&D) un film di recente uscita, e due giochi, entrambi datati. I titoli li sapete già, visto che campeggiano nel titolo più banale che io abbia mai scritto. No, ce ne sono di peggiori, lo ammetto, ma nessuno su questo blog, per vostra fortuna.

I Vendicatori arrivano sullo schermo in modo più che divertente. Nessuna pretesa di esagerato cameratismo. L'unica figura che mi resta veramente sullo stomaco è proprio Samuel L. Jackson. Non capisco proprio perché, ma mi è sembrato quello con meno carisma. Persino Capitan America era più carismatico, e lui era un eroe di guerra che indossava le stelle e le strisce sulla tutina attillata. Robert Downey Jr. mi è parso più che calzante, come al solito, nel personaggio al quale ha dato rilievo. Non male, anzi perfetto, visto che direi che la Marvel ha iniziato a fare film fantastici solo con Iron Man. Oddio, fantastici è dire troppo, forse. Mi piacciono molto perché sono godibili, perlomeno da me. Scarlett Johansson molto gnocca e abbastanza brava come sempre, ma se bisogna parlare di gnoccaggine si deve essere onesti: sono gnocchissimi, anche sul lato XY del cromosoma, Robert Downey Jr. e Chris Hemsworth, o, come tutti voi lo conoscete dai film, il biondo dio del tuono tramandato da Kirby come IL POTENTE THOR! Mi piace molto di più un Thor barbuto di uno sbarbato. Insomma, neppure Balder era sbarbato, e guarda tu che figo era. Loki come frignante bambino scontento ed aspirante al potere mi ha un po' deluso, lo ammetto, anche se a suo favore c'è la sua armatura, la sua fighissima arma, e in generale il fatto che i trickster mi sono sempre andati a genio, nonostante la cattiva nomenclatura data a Loki dalla Marvel dei primi tempi.
Bisogna dire anche due paroline sulla tecnologia degli Skrull, o per meglio dire, dei Chitauri: mi piace un sacco l'idea dei carri volanti da invasione guidati con la testa. Zero distrazioni, per così dire. Non puoi pensare a fare molto altro. Hawkeye mi ha lasciato invece delusissimo. Volevo un Hawkeye che canzonasse l'universo, un Hawkeye dalla lingua affilata quanto le sue frecce. E invece abbiamo avuto un militare taciturno, con un passato di battaglie che sanno fin troppo di antieroe di terza categoria, e dal cameratismo sciapo, sciapo quasi quanto quello del Nick Fury poco ispiratorio e ancor meno carismatico. Maria Hill mi ha dato in compenso lo stesso senso di odio profondo che mi ha dato in Civil War, e in questo sono soddisfatto.
Hulk mi ha lasciato con una risata riecheggiante nella gola. Mark Ruffalo ha preso il manto di Hulk che prima di lui avevano preso Edward Norton ed Eric Bana, e devo dire che pensavo fosse poco tagliato per il ruolo. E invece... Il ruolo dello scienziato nervoso è stato interpretato in modo eccellente a mio dire, anche se in un secondo momento è stato sopraffatto dall'immagine del Banner determinato fuso con Hulk a formare un unico pericolosissimo bestione quasi intelligente.
In generale, le gag erano buone. Anzi, alcune sono state fantastiche. Non c'era la pretesa di grandiose battute, ma la comicità c'era e non faceva a spintoni con le scene di azione seria, che a loro volta non erano esagerate in sé... se fingiamo di non vedere Hawkeye che colpisce la gente senza guardarla.
Passiamo ora alla versione meno pacifica della storia, densa di spoiler e acida come il magma acido che sto studiando in geologia.
I Vendicatori nascono come un gruppo nato male, con un aristocratico norreno extraterrestre ADOTTATO col moccio al naso per nemico e un aristocratico norreno extraterrestre col martello per amico. Mr. Moccio al Naso usa Mind Control sui buoni e scappa con il McGuffin della storia. Vengono radunati i Vendicatori, accomunati tutti dal pensiero espresso in varie forme, che fa pressapoco così: "Uffa, il governo vuole unirci per farci fare un film sul bene che vince sempre sul male mettendo a nudo i nostri sentimenti, salvando il mondo e affrontando Mr. Moccio al Naso che tanto è già nelle nostre mani." Salvo che Mr. Moccio è uno scaltro mastermind che riesce a fregare tutti perché i suoi schiavi da Mind Control lo salvano, mettendo a repentaglio una portaerei aerea con una freccia.
Il cattivo in questione disperde i buoni e commette l'errore fondamentale che fanno tutti i cattivi: uccide un side character amato dal pubblico. L'opinione pubblica è contro di lui, OH NO! Inutile dire che verrà schiacciato, umiliato, messo alla berlina, cucinato come un maiale con una mela in bocca e una carota nel culo. E poi violentato spiritualmente nel profondo della sua divinità da Hulk. Vedere per credere.
I buoni vincono nonostante la schiacciante superiorità numerica, fanno la pace, Hulk ha un nuovo amico che gli ritrova i pantaloni e il tizio sulla portaerei aerea continua a giocare ai videogiochi sullo schermo del pc. Tra qualche minuto avrà finito di installare anche World of Warcraft, ma ignora che quel tizio che lo sta per contattare per una quest di gruppo è in realtà Thanos.

Tekken 3 non è un gioco. Tekken 3 è un pezzo della mia infanzia. Un'infanzia estiva, per lo più. Trovare un gioco picchiaduro per la playstation e convincere i propri genitori a comprarlo era impossibile, all'epoca. Così me lo sono fatto prestare da mio cuggggino (grazie Matt) e ci ho giocato con la mia ragazza fino allo sfinimento. Amo alla follia Yoshimitsu, ho un rapporto complicato di amore-odio con Heihachi Mishima e per Eddy, ma ho trovato un pozzo d'odio profondo per King. Non so quanti insulti coloriti ho inventato solo per lui. Lui e quella cazzo di throw lunghissima che ti uccide anche se avevi la vita piena.
C'è da dire che se giocato seriamente (amo gli ossimori) Tekken è un gioco quasi tattico, e non il gioco in cui chi preme più in fretta una serie casuale di pulsanti vince. Ma si sa, quando si è piccoli si vuole solo vedere i super calci di Jin Kazama o i pugni caricati con supernove da Paul Phoenix.

Anche God of War è una gentile concessione di mio cuggggino. In realtà avevo giocato anche a questo prima, ma solo in alcune parti, e sempre con mio cuggggino (va bene, adesso smetto). Avevo visto la fine di God of War, l'inizio, e le Sfide Divine. Ma non avevo visto l'immenso dungeon che è il Tempio di Pandora. Bisogna riconoscere che God of War spesso stupra la mitologia greca, ma la stupra con classe. I mostri sono grossi, colorati e variopinti, sia metaforicamente che letteralmente, ma quello che colpisce davvero sono gli ambienti, le scenografie mozzafiato e, sopra ogni cosa, la capacità di sopportazione di Kratos. Non c'è da meravigliarsi per quello che ha fatto in God of War 2 e 3... e per quello che, presumo, farà nel 4. Spero solo che finalmente nel 4 compaia il fratello perduto di Kratos, e che magari, avendo finito gli dei greci, Kratos si diriga da quelli egizi e norreni. Kratos vs. Thor sarebbe uno scontro da seguire.
Peccato che io non abbia la playstation 3. Ma per questo, c'è sempre mio cuggggino (ok, lo ammetto, l'inflazione di g è divertente).

Concludo dicendovi che fra le varie immagini NON MIE che ho rubato e messo in questo post c'è anche un disegno. Per chi lo trova, un autografo sulle figurine di Capitan America, che tanto fanno vintage.

Ah, già, domani è Natale. Fatemi gli auguri.

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