*parte la sigla di SuperQuark*
Benvenuti a questa puntata di Pariah. In questo post analizzeremo assieme vari argomenti, fra cui la musica, l'hobbistica, i fumetti e altro ancora.
Iniziamo con un breve ragguaglio su un nuovo astro nascente della mia cultura musicale: ho scoperto i Nine Inch Nails. Non sapendo definirli, ho iniziato con un alternative metal, poi mi sono reso conto d'aver sbagliato, sono passato all'industrial rock; non soddisfatto, mi sono addentrato stupidamente nella definizione di synthrock e, datomi del coglione hipster, mi sono detto che forse erano elettronica-metal. Infine, resomi conto che gli ormoni mi hanno sballato ancora i neuroni, ho deciso che la classificazione musicale dei NIN non s'ha da fare. Tanto per citare quell'inutile contribuente italiano al Romanticismo.
Già, il Romanticismo. Bello, figo, nella tensione verso l'assoluto, l'ignoto, il sublime, il sehnsucht e tutte quelle altre simpatiche accezioni accademico-nozionisticologiche del cazzo. Semplicemente, il Romanticismo non si studia. Si vive. Punto.
Odio l'insegnamento che guarda dall'alto, odio l'insegnamento che fa propria una dottrina insegnata e la propina pari pari ad altri indottrinabili, indottrinaturi ed infine indottrinati. Odio la struttura della scuola che analizza quello che piace a un gruppo di persone avulse dalla classe, avulse dalla scuola specifica, avulse dalla scuola in generale. Preferirei di gran lunga che ogni classe facesse il proprio percorso di studi da sè, ma così dovrebbero essere sapienti già da prima. E anche questo paradosso non s'ha da fare.
Allora bisognerebbe studiare tutto. Ma il tutto è immenso e non vale la pena passare la vita a imparare per mettere a frutto il tutto negli ultimi anni di vita.
Dunque come imparare? Come raggiungere la migliore educazione possibile? (E non parlo di quella brutta educazione che vi insegnano a tavola, a casa, nei luoghi civilizzati. Le pastoie della civiltà cambiano lucchetto ad ogni generazione che le porta, spesso togliendo un anello o due dalla catena.) Come diventare colti, ma non troppo, e saggi senza limite?
Io me ne rendo conto con la filosofia. Non ho imparato nulla dai libri, se non lo stretto indispensabile; non ho imparato nulla dalla professoressa, se non ad ignorare il suo concetto di filosofia, brutalmente discorsivo, brutalmente accademico, brutalmente anti-filosofico, se con la filosofia dobbiamo capire la vita e viverla bene. Ma ho imparato ad avere una filosofia di vita, un po' elastica, un po' ipocrita, quando serve, ma pur sempre fine alla mia felicità e non a se stessa. Funziona molto bene, ve l'assicuro. Salto, rido, canto, ballo e amo di più, odio molto di meno, e sono molto più violentemente indifferente verso ciò che non merita neppure il nostro odio. E come ha detto qualcuno, il contrario dell'amore non è l'odio, ma l'indifferenza. Non che sia necessariamente vero per me, ma mi pare verosimile per lui e per molti. Già, di quel poco che ho imparato di filosofia, molto è relativismo gnoseologico. E funziona, ve l'assicuro.
Ora, passiamo all'hobbistica. Parliamo dei Necron.
"Ma và?" direte voi. "Eppelamaiell'!" risponderò io.
Bene, i nuovi Necron implementano le straordinarie furbate dell'anno: le imprecisioni da FAQ.
Ossia, alcune delle regole non sono ben chiare. In pratica, consistono nell'inserire regole così abnormi che sono impossibili da definire, oppure regole così sciocche che sembrano fatte da un fanclub deinecron composto da hobbisti nerducoli di dodici anni senza il minimo ritegno per i bilanciamenti delle regole.
Primo esempio: i Necrocecchini. Simpatici assassini armati di un fucile di precisione che, impossibilmente, è a Cadenza Rapida. Il che già fa aggrottare le sopracciglia. Ma passi.
Il problema è che codeste creaturine sono avvantaggiate dall'arte di apparire attraverso l'Attacco in Profondità. "Bello", direte voi. Se non fosse per il fatto ancor più vantaggioso (attenti, arriva la fregatura) che questi dubbi cecchini possono addirittura entrare tramite AiP nel turno dell'avversario, subito dopo che una sua riserva è entrata in questo stesso modo. Perciò, i Necrocecchini entrano nel turno avversario.
Ma questo non significa forse che si offrono direttamente come bersagli ai nemici fin dal primo momento? Questo vorrà dire che si beccano botte da orbi. A meno che non possano addirittura agire nel turno avversario, e con questo folle cavillo non scritto il tempo, lo spazio e Gianni Morandi collasserebbero su loro stessi, come merda in uno scarico. E Gianni farebbe "GNAM".
Ma passiamo oltre. Il momento Necron è passato, si parla ora di Enki Bilal.
Completata la Tetralogia del Mostro, mi rendo conto che quest'autore ha sviluppato quasi ogni aspetto della psiche umana, attraverso la storia di quattro persone, due uomini e due donne, e attraverso il Mostro stesso. Il Mostro è un fulcro incredibile. Ho apprezzato dal profondo fin dal principio l'uomo, il mostro, lo scienziato, l'oscurantista e infine l'artista Optus Warhole in tutti i suoi molteplici doppi, cloni, false identità e identità vere alternative. Mi ha ricordato me stesso e mi ha dato la magnifica, seppur angosciante intuizione, che ogni grande genio abbia potuto essere uno strano essere interdimensionale, ignaro del suo completo fato ma contemporaneamente scrittore del suo destino. Questo, ovviamente, non va visto sotto una luce sillogistica: non sono un grande genio, sebbene sia uno strano essere interdimensionale. E per me vale la profezia dello spirito guida che si manifesta agli Uochi Toki:
“Ciao viandante, io sono uno spirito guida, incarnato in questo corpo da ragazzina. Mi chiamano figlia, alcuni sorella, altri figa. Sono qui per dirti che nonostante tu sia un mago, nonostante tu abbia fatto sette dischi, la tua ricerca è appena agli inizi. Cerca di vivere il più possibile, almeno fino a centoventi anni. Miliardi di cicli verranno. Trovarsi e perdersi. Sbagliarsi e correggersi. Il tuo destino è scritto e da scrivere. Maturi le caratteristiche e gli strumenti per modificarle in simultanea. In questi giorni intensi vivrai contrasti nel chiamarti e paragonarti ad una tartaruga, nel mischiarti coi cerbiatti e dimostrarti esagerato nell’entrare in una femmina, sbilanciando la tua falsa etica in una ciotola di riso e schiaffi. Non riuscirai mai a rilassarti davanti ai fuochi. Devi farti invadere dalle vibrazioni dolorose, che stendono sul suolo e tirarti fuori dal dolore da solo, senza un espediente farmacologico od un attimo di riposo. Devi vivere due vite come una sola per trovare il drago, e devi farlo senza parlare, senza star zitto, disintegrando te stesso ed il concetto di adesso – scusate, qualcuno di voi ha una sigaretta da offrirmi?”
Concludo che ancor m'attanaglia il cuore la morsa di questo amore inconsueto, ma oggi non è tempo di parlarne. Parlerò comunque di donne, o per lo meno lascerò che siano ancora una volta gli Uochi Toki a parlare al posto mio:
"Non è vero che le donne sono sensibili! Sono empaticamente sterili! O almeno, tu lo sei di sicuro!"
Dopo quest'analisi delle donne che mi circondano (ahimè, il mondo cade, cade nelle mani di codeste donne) mi vedo costretto a chiudere questo post. Vi ringrazio per la vostra cortese attenzione, e per averci seguito, e buonasera.
*riparte la sigla di SuperQuark*
Let's do it.
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