Un po' lentamente, ma ce l'ho fatta.
Ma davvero vi interessa quello che dico?
Secondo me no.
Nel frattempo faccio il ruffiano delle folle e vi mostro un bell'autoritratto frugo.
Ringrazio il pubblico a casa, il regista, la mia truccatrice, il gobbo, le ditte farmaceutiche di cui non compro i prodotti, la letteratura romantica sui vampiri da quattro soldi, Peter Jackson e la sua insulsa idea di fare una trilogia de Lo Hobbit, il tizio che in Love Actually batte i Blue con il disco più venduto di Natale, l'operatore della cinepresa, quel figo del cinese che cucina benissimo il sushi nel ristorante giappo vicino casa, e il gruppo di scimmie ammaestrate che scrivono i miei post su questo blog.
Chiudo dicendo che oltre ad essere più bello e un po' più giovane rispetto all'autoritratto, sto anche considerando il fatto che mi sto prendendo una bella cotta.
A buon intenditor, r'lyeh umgh gvahr pto'lmuh myghnghach.
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