Ormai il blog ha almeno un annetto buono, il che mi rende alquanto felice. Per tutti gli estimatori di antichità, ho riusato il titolo di un anno fa.
Intanto, facciamo gli auguri, come la buona educazione ci insegna.
Buona festa dell'uomo a tutti!
Vedete, la vera festa è per l'uomo: amo questi parossismi, questi paradossi, e altre parole che iniziano per p e hanno una doppia s all'interno. La festa della donna è il giorno in cui si nota che la donna esiste in quanto donna e non in quanto persona da maltrattare. Il giorno in cui ci si inginocchia alla femminilità, sapendo che il giorno dopo non si farà più, e così via per altri trecentosessantacinque giorni o giù di lì. La vera festa per le donne sarà quando non avranno più da gridare e richiedere un giorno per loro, perché saranno sessualmente uguali agli uomini. E non nel senso che saranno penedotate, furboni. Finché la festa della donna esisterà, sarà un modo di dire al mondo che la donna si lascia buttare a terra. Non c'è bisogno di una spinta contraria, ossia delle donne che mettono a terra gli uomini. Basta anche solo l'esempio della società matriarcale drow di R.A. Salvatore per farmi venire i brividi. C'è bisogno solo di un equilibrio. Come ho già detto con altre parole, il giorno in cui la donna e l'uomo non avranno bisogno di buttarsi l'un l'altro a terra, sarà perché staranno abbracciandosi in piedi, oppure perché sono entrambi a terra, a picchiarsi e a rotolarsi nel fango. E ricordatevi che chi pensa che una donna sia indifesa, ha una bassa considerazione di entrambi i sessi. Passando oltre questa sdolcinata metafora, pensiamo all'arte. Beccatevi sto disegno estremamente frugo e passate una buona giornata, con i miei rinnovati auguri, siate voi uomini, donne, robot o dugonghi!
Nessun commento:
Posta un commento