sabato 1 ottobre 2011

Ritorno con un sacco di disegni frughi, tre quarti di recensioni, un titolone lungo lungo buono buono e qualcosa su scuola e politica (in fondo, eh)

Si ritorna alla ribalta. Questo post sarà denso degli avvenimenti che mi sono accaduti di recente, che sono tanti e per questo li ho già dimenticati. Partirò da quelli che sono rimasti in mente dopo lo sciacquone mentale dell'Alzheimer galoppante che mi insegue.
Molto bene. Iniziamo con la parte più importante: Gears Of War 3.
Che dire? Un giocone. Mi asterrò dal recensire interamente questo gioco, voglio aspettare di avere una webcam funzionante per fare un bel video. Aspettate, dimenticavo. Ho già una webcam. Il problema non era quello, è il computer che fa schifo.
Ma prendiamo in considerazione Gears. Un magnifico gioco, se chiedete a me. Superbo, anche se il terzo numero della saga, che conclude la storia in modo assoluto e senza lasciare spiragli ad ulteriori patetici tentativi di ampliare la serie per il gretto desiderio di spillare soldi agli stupidi fan (per un rapporto più dettagliato cercate nel web nomi come Halo, Final Fantasy e Devil May Cry). Appunto perchè il numero conclusivo, il terzo gioco entra direttamente nel vivo dell'azione violenta e soprattutto drastica contro gli Splendenti, ossia un branco di locuste fosforescenti infettate dall'Emulsio Detergente, che le rende stranamente combustibili. Ciò che apprezzo della storia è il modo in cui venga raccontato stavolta non solo il dramma del sergente Fenix, ma anche una pletora di personaggi secondari, come il celeberrimo co-protagonista Dominic Santiago i cui personali momenti di eroicità in questo ultimo gioco mi hanno toccato veramente. Altra figura ripresa con più attenzione è quella del pluriacclamato personaggio di Augustus Cole, detto Cole Train. Dico pluriacclamato per il fatto di essere amatissimo sia nel gioco che fuori. In un mondo dove ogni regola è andata a puttane, in cui ogni istinto è sopraffatto da quello di sopravvivenza e la diffidenza per ogni cosa che si muova regna sovrana, basta che un giocatore di thrashball avanzi verso una zona di barboni armati per venire acclamato salvatore. Non mancano gli stereotipici richiami alla politica bastarda che nasconde i fatti al popolo e ai soldati veterani lasciati a loro stessi che avanzano nelle zone nemiche come una scolaresca in gita, mietendo morte e distruzione con i propri esigui numeri contro orde di mostri di ogni genere. Ovviamente, ognuno di questi eroi ha un vasto e colorito vocabolario di vaffanculo in tutte le salse e le lingue e gli accenti e le intonazioni del mondo, braccia dal diametro di una sequoia gigante e, ovviamente, dita lunghe come hot-dog oversize.
Non mi dilungherò ulteriormente su questo argomento perchè potrei continuare a scordare altre cose, e per di più se non la smettessi subito potrei iniziare a parlare di Clayton Carmine. E allora sì che faremmo notte. Io adoro quel COG.
Bene, tagliamo qui (anche perchè prima o poi farò una recensione con i controcazzi e allora si riderà davvero) e passiamo ad un nuovo argomento: la musica.
Certamente tutti esulteranno pensando a quali inimmaginabili chicche del mio personale armamentario musicale dalle concezioni discutibilissime di alternativismo, ma partirò a bomba dicendovi quello che è e resta il mio umilissimo parere, e che perciò va seguito pedissequamente da tutti quelli che lo leggono.
IL NUOVO ALBUM DEGLI EVANESCENCE... É UNA CAGATA PAZZESCA!
(92 minuti di applausi, attendere prego)
Bene, ora l'ho detto. Di tutto quel dammaio inutile si salva forse solo una canzone, ed è un forse molto ma molto ipotetico con valenza di irrealtà. Della serie, questo nuovo studio album è una ridondante cagata troicaico-pop-metafisico-metallaro-metaqualcosista-catalettico con endecasillabi sparsi. Non c'è la poesia, non c'è il goth, non c'è la cupa tenebra nè gli angeli di una pace interiore. Non c'è tutta quella poesia che si poteva sentire ragionevolmente in Fallen e tutt'al più di tanto in tanto in The Open Door. Persino roba elettronica come Eternal, unico pezzo elettronico degli Evanescence che digerisco (e lo digerisco anche molto bene e spesso), può farsi lustrare gli stivali da questo penoso tentativo di risalire la ribalta. A quanto pare, visto che la voce di Amy Lee e qualcosa di suonicchiato al piano sembravano funzionare, gli Evanescence pensarono: "Ehi, ragazzi, proviamo a rifilargli qualche cagata epica fatta negli ultimi cinque minuti prima del concerto mentre siamo tutti ubriachi!" ed è così che nasce Evanescence, album omonimo della band che come tutte ha imparato a vendersi bene, ma a vendere male.
Nuovo argomento ripescato dalle torbide nebbie della mente: ho un modem nuovo. Ma come già detto, il pc resta sempre lo stesso. E il wi-fi manco a farsi vedere in giro. Mah.
Altro punto da considerare, appena ripescato col tre per due: la scuola è un campo di battaglia, un asilo dove piccoli politici incalliti crescono. Giusto oggi ho potuto assistere allo scontro fra liste di candidati per il consiglio studentesco in una quantomai inappropriata assemblea d'istituto segregazionista. I fascisti hanno fatto sorrisi e facce da grulli, i comunisti hanno sorriso come ganjofili e hanno aizzato la folla, e quelli di centro, di cui facevano parte i miei compagni di classe, non se li è cagati nessuno. Manco loro fra di loro. Come sempre, insomma.
Che monotonia. Il problema si è poi ingigantito con l'inizio di una serie di recriminazioni indirizzate ai fascisti e al loro simpatico slogan, che ovviamente era di stampo fascista a sua volta. Sai che novità. A farlo presente al pubblico, un simpaticone di sinistra. Com'era ovvio. Io mi domando, siamo a scuola o in parlamento? Siete convinti che l'associazione di ideologie vi renda più fighi? Che il vostro prestigio sia maggiore se ci si accapiglia sulle differenze? Se si accresce il dissapore fra le persone? Non ha senso. Per quanto adulti, siamo in una scuola. Per quanto vogliamo fare la voce grossa e protestare (non che sia qualcosa che non vada fatto, con i tempi che corrono, gli eventi che capitano, le persone che stanno al governo e i beoni che li appoggiano da sotto), stiamo parlando di istruzione. Non dobbiamo mettere in campo l'aborto, i posti in parlamento, il ruolo della chiesa. A quello si pensa fuori dalla scuola. La scuola è un luogo dove ci si informa, dove si impara, dove si spende ore inutili a sentire barbe incravattate che esaltano il passato remoto che va imitato e il passato prossimo che ormai è già remoto nel giro di due minuti. Dove, più di ogni altra cosa, si cresce. Se si concorre ad una carica come quella del rappresentante d'istituto, lo si deve fare per migliorare la vita e l'apprendimento degli studenti fintanto che sono nella scuola. FINE. Niente grandi eroismi, niente patriottismi. La scuola è apolitica, areligiosa (o atea se non vi da fastidio il termine), e apostolic-ah, no, mi sono sbagliato. Maledetti dogmatismi della messa radicati nell'infanzia. Dovrò lavorare a lungo per liberarmene.
Dicevo, la scuola è un luogo neutro. Gli unici sforzi che ci sono concessi al suo interno sono destinati a cambiamenti per il meglio. Per gli studenti. Basta stronzate sulle assemblee con i fighetti di turni al dj-set. Basta con promesse non mantenute, basta con gruppi di idioti ipocriti che si fanno i fighi con i ragazzini dei primi anni e che poi se lo rinfacciano gli uni con gli altri davanti a studenti più maturi, basta con queste scuole di merda che hanno una testa di cazzo e tanti coglioni che la succhiano e la leccano tutt'intorno. Occhei, questa era una metafora disgustosa, ma rende l'idea. Comunque me la sto prendendo troppo. A dir la verità, dovrei fregarmene. Ma anche se ci sono dentro da cinque anni e così ho fatto per questo lasso di tempo, me ne andrò dalla scuola con un botto. La gente mi ricorderà come un frugo fuori dal comune, come avrebbe sicuramente pensato una delle due teste di Zaphod Beeblebrox. L'altra era probabilmente ubriaca di Gotto Esplosivo Pangalattico. Come la mia mente al momento, obnubilata dall'oblio. Fortunatamente è solo un oblio temporaneo, ho troppo da ricordare e troppo cui pensare.
That's all, folks!

3 commenti:

  1. Anche i VECCHI album degli evanescence sono una cagata pazzesca, eh.

    *pa tum - tschhh*

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  2. L'amico tuo che fa il DJ2 ottobre 2011 alle ore 14:07

    Cos' hai contro i DJ? è.è

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  3. Non ha nulla contro i DJ, ma probabilmente ha tutto contro i djset. E fa bene.
    Benissimo.

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